ASMEPA EDIZIONI
Campus Bentivoglio, Bologna

Eduardo Bruera, nato in Argentina da genitori italiani, dopo aver iniziato la sua carriera di medico oncologo si è orientato alla medicina palliativa, incoraggiato dal dialogo con Vittorio Ventafridda, precursore delle cure palliative in Italia.

Trasferitosi in Canada, ha elaborato un modello organizzativo di cure palliative che ha poi esportato negli Stati Uniti, alla MD Anderson Cancer Center di Huston, dove ricopre il ruolo di direttore e professore di Medicina del Dipartimento di Cure Palliative e Medicina Riabilitativa.

Le sue pubblicazioni sono circa seicento e spaziano da lavori scientifici, procedings di eventi scientifici e monografie.

Bruera è inoltre membro delle associazioni internazionali maggiormente impegnate nella affermazione delle cure palliative e delle terapie di supporto, prevalentemente per malati oncologici.

Il dibattito continuo sostenuto da Bruera nel settore è testimoniato dalle decine di eventi formativi da lui organizzati in USA e nel mondo.

Eduardo Bruera

Sulle Cure Palliative

Lectio magistralis - Seminari di Bentivoglio

 

© 2011, ASMEPA EDIZIONI, BENTIVOGLIO (BO)

Collana PalliAttiva

Pag. 150 (ill.)  Euro 20,00

ISBN 9788897620006

 

Il libro raccoglie, corredato dalla riproduzione delle immagini e delle tavole, la trascrizione della lectio magistralis che il professor  Eduardo Bruera ha tenuto in occasione  dell’edizione 2011 dei Seminari di Bentivoglio, organizzati dall’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa.

Il tema della lezione è un’analisi degli ostacoli che rallentano la formazione in questa disciplina così sensibile e ancora così trascurata e indefinita. Oltre alle sue idee, forti di un impegno e di una solidità non comuni, Eduardo Bruera presenta le sue tesi in modo chiaro e coinvolgente, approccio che gli deriva dall’incontro tra la formazione anglosassone e una comunicativa brillante e tipicamente latina.

 

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Il confronto di esperienze è una delle leve principali al progresso della conoscenza. Questa considerazione è particolarmente valida in un’area della medicina, per molto tempo considerata minore, quale quella che attiene alle cure palliative.

Il mondo occidentale sta sempre più prendendo coscienza del bisogno di venire incontro in maniera adeguata alle necessità di chi è affetto da una malattia cronica inguaribile e della sua famiglia e questa maggiore consapevolezza sociale porta ad un numero crescente di

iniziative istituzionali o spontanee.

Le buone intenzioni non sono però sempre sostenute da una base culturale efficace. Nell’ansia del fare non sempre si è fatto bene in termini di qualità e di omogeneità dell’offerta. Questo comporta che le cure palliative e le cure del fine vita stanno crescendo in molte

aree senza un piano regolatore comune, contribuendo a far perdere forza al movimento.

In questo contesto e nella prospettiva di applicazione di una legge che nel nostro Paese tenterà di regolamentare la disciplina palliativa, il dibattito deve essere aperto al confronto con realtà diverse, che hanno affrontato in maniera sistematica il problema culturale ed organizzativo e hanno ottenuto risultati validati.

Eduardo Bruera ha dedicato la sua vita professionale alle cure del malato oncologico inguaribile ed è riconosciuto come uno dei principali opinion leader del settore.

Nella lettura organizzata dall’Accademia, Bruera ha inteso portare la sua visione sulle cure palliative, la sua riflessione sull’epilogo della vita ed esporre gli esiti dei suoi modelli organizzativi.

La sua esperienza nordamericana può non trovare facile applicazione in tutti i contesti assistenziali, in particolare quelli in Europa e in Italia. Tuttavia la modalità di approccio al problema, le barriere che si pongono davanti ai medici che affrontano il fine vita, i risultati e le potenziali correzioni, sono la base per cogliere nel dialogo quelle opportunità propositive utili per creare un intervento veramente definitivo ed efficiente.

 

Isabella Seràgnoli

Presidente Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa Bentivoglio, Bologna

(ottobre 2011)